mercoledì 27 febbraio 2008

... e io


… e io

La felicità ad un passo
mi ha guardato e sorriso
ha offerto il Suo tempo,
ma avevo braccia stanche
per presentarmi e coglierla
per avvicinarmi e stringerla

So che era l’ultimo dono
di questa vita d’attesa
che sfuma in rimpianto,
ed ho già china la testa
tra le mani mesti pensieri
nel cuore ricordi in frammenti

Ci voleva il coraggio
di allungare la mano
a carezzare il Suo cuore,
ci voleva la forza
per spezzar le catene
ed aprire la gabbia

E la felicità era lì
per lenir le fatiche
per farsi trovare
per darmi il segnale
… Lei era lì … e io
maledetto … maledetto
Le ho voltato le spalle

Max 26.02.2008

2 commenti:

Unknown ha detto...

Mi fa piacere essere il primo a postare un commento, bella, lo sai anche tu che è bella perché quando si scrive una poesia si è in un certo stato e quello che si ha dentro attraverso le parole.
Quella fortuna è come uno sguardo che intravedi, ne resti colpito e poi quando vai per ritrovarlo... non c'é più... è stato un attimo che è già passato

Max'61 ha detto...

grazie