martedì 13 ottobre 2009

Solo polvere

Solo polvere 

Le nebbie del mattino 
dei primi giorni d’ottobre 
già pungono il volto e mentre a fatica 
cammino calpestando piano le foglie 
dell’antico sentiero 
ho ancora in mente 
quel bel sorriso e quella voce 
di quando serena 
condividevi gioiosa 
tutti i miei passi. 
Ma venne poi il giorno 
di un piovoso autunno, 
con un pomeriggio 
il più grigio ed umido, 
Tu chiudesti gli occhi 
per riaprirli mai più. 
Vivo ancor oggi 
l’improvviso stupore 
della Tua vita spezzata 
adagiata con cura su quei cuscini 
che ne furono culla. 
Quanto silenzio in quella stanza 
e quanta solitudine in quella penombra 
dove tutto è pronto come era allora; 
è dunque finita l’attesa 
del polveroso giaciglio, 
è giunto il richiamo 
per le povere membra 
che vi si adageranno 
nel ricordo di Te. 

© Max 12.10.2009

3 commenti:

Asia ha detto...

E' molto dolorosa. Si avverte quella separazione inquietante che non è solo frutto di una vivace fantasia. Max, il dolore si avverte. Vicina per quello che posso. franca

Luciana Bianchi Cavalleri ha detto...

impossibile, non lasciare un commento.
Lo struggimento dei tuoi versi accorati entra sottopelle e avvinghia l'anima. E' difficilissimo ritrovare in sè la forza che occorre a vincere il dolore, quando appare così insuperabile. Ti auguro con tutto il cuore di ritrovare, in un raggio di sole, una sua carezza e il suo sorriso.

luciana - comoinpoesia

girasole ha detto...

Mi sono soffermata su questo blog, ho letto e ho saltellato finchè sono arrivata a questa poesia. Non mi è nuova, l'ho già letta. Sono andata a verificare e infatti non mi sbagliavo.
lieta di ritrovarti anche qui.
Ciao
Pami61